La lingua araba
La lingua araba ieri e oggi
La lingua araba, sviluppatasi a partire dall’aramaico, appartiene alla famiglia delle lingue afro-asiatiche e, più precisamente, al gruppo delle lingue semitiche. L’origine del termine “arabo” non è ancora del tutto certa e sono state avanzate diverse ipotesi. Secondo l’etimologia araba, “arabo” proviene dal verbo che significa “esprimersi”, tanto che potrebbe ugualmente derivare dalla radice semitica abhar, che significa “muoversi”, “spostarsi”. Stando a una seconda ipotesi, invece, il radicale “arab” sarebbe di origine aramaica e deriverebbe dalla parola “arâbâh”, che significa “deserto”.
A partire dal VII secolo l’arabo diventa la lingua del Corano e la lingua liturgica dell’Islam, oltre a essere la lingua amministrativa ufficiale del regno governato dal califfato omeyyade Abd Al-Malik al posto del greco. Nonostante la lingua araba sia nata nella penisola omonima, tra il VII e il XII secolo si diffonde verso il Medio Oriente del nord e in Europa.
La lingua araba ha subito notevoli influenze e, nel corso della storia, ha adottato nel suo vocabolario numerose parole straniere (per esempio dal francese e dall’italiano), soprattutto in ambito scientifico.
Oggi l’arabo è lingua ufficiale in 26 stati, di cui 22 sono membri della Lega Araba. Non solo: è anche una delle lingue ufficiali utilizzata in organizzazioni internazionali come l’Unione Africana e l’ONU.
Caratteristiche dell’arabo moderno
L’alfabeto arabo si compone di 28 lettere, alle quali si aggiungono lo hamza (o colpo di glottide, indicante un suono occlusivo glottidale sordo).
Da notare, rispetto all’alfabeto latino, l’assenza dei contoidi p, v e g e un utilizzo inferiore delle vocali, le quali vengono spesso rese graficamente ricorrendo a dei segni diacritici.
L’arabo si scrive e si legge da destra a sinistra. I libri in arabo vengono quindi rilegati a destra e letti in senso contrario rispetto a quelli cui siamo abituati. Allo stesso modo, anche i segni di punteggiatura, come il punto e virgola e il punto interrogativo, vengono invertiti di posto o rovesciati.
La scrittura araba è monocamerale, cioè non viene fatta distinzione tra lettere minuscole e maiuscole. Ciononostante, la grafia delle lettere cambia lievemente in funzione della posizione che assumono all’interno della parola, a seconda che siano poste all’inizio, al centro o alla fine del vocabolo. Inoltre, poiché le parole in arabo non possono dividersi a fine riga, si è soliti allargare o restringere le lettere per far rientrare la parola nello spazio a disposizione.
Varianti della lingua araba
Una particolarità dell’arabo è la presenza, accanto alla lingua letteraria, di diverse lingue vernacolari (dialetti). Un tempo si era soliti usare il termine “arabo classico” per fare riferimento all’arabo antico, testimone della poesia preislamica. L’espressione passò quindi a designare l’arabo coranico (la lingua dei testi sacri) e infine l’arabo inteso come la lingua della civiltà arabo-musulmana.
A ogni modo, esiste tutt’oggi un arabo “standard”, insegnato a scuola e usato per la comunicazione scritta e orale in contesti formali. Questa tipologia di arabo è nata in Egitto all’inizio del XIX secolo con lo sviluppo della stampa.
Le varianti vernacolari si dividono geograficamente in quattro macro gruppi: arabo medio orientale, arabo beduino, arabo del Maghreb e arabo sub sahariano. Questi dialetti sono spesso simili dal punto di vista del vocabolario ma, avendo pronunce differenti, risultano idiomi non intellegibili tra loro.
Traduzioni in arabo
L’arabo, parlato da circa 270 milioni di persone, è la sesta lingua più diffusa al mondo. Va pertanto assumendo una rilevanza sempre maggiore nel panorama economico internazionale. È inoltre caratterizzato da un vocabolario estremamente ricco. SMG e la sua rete di collaboratori qualificati mettono a vostra disposizione le loro competenze nella traduzione nelle principali combinazioni linguistiche con la lingua araba.