Origini della lingua islandese

L’islandese è una lingua indoeuropea appartenente alla classe delle lingue germaniche, sviluppatasi in Islanda e derivante dai dialetti norvegesi che i coloni portarono sull’isola quando vi si trasferirono intorno all’800 d.C.. Sebbene i coloni provenissero da regioni diverse della Norvegia e di conseguenza parlassero lingue diverse tra loro, gli spostamenti degli abitanti all’interno dell’isola e le assemblee annuali che si tenevano ogni anno all’inizio  dell’estate (gli “althing”, in islandese alþingi, ovvero assemblea – þing – generale – all) contribuirono ad unificare e costituire una lingua standard.
Oggi la lingua islandese è rimasta quasi totalmente invariata ed è la lingua scandinava moderna più simile al norreno antico. L’alfabeto tutt’ora utilizzato è quello latino, con l’aggiunta del “thorn” þ, e dell “eth” ð (o edd, in islandese).
Il thorn è derivante dalla runa ᚦ, utilizzata nell’antico anglosassone, norvegese e poi nell’antico islandese, mentre l’eth è un’altra lettera utilizzata nelle stesse lingue di cui sopra e attualmente adottata in Islanda e nelle Fær Øer.

Purismo della lingua islandese

In Islanda, si fa tutt’oggi attenzione a evitare contaminazioni linguistiche e a non integrare neologismi di origine straniera nella lingua, utilizzando prediligendo il conio di nuovi lemmi a partire da parole già esistenti nel vocabolario: ad esempio, in islandese “Internet” si dice veraldarvefur, termine che deriva dalle parole veraldar (mondo) e vefur (rete).

Curiosità

Il popolo islandese  ha molto a cuore le sue origini e la sua cultura non solo dal punto di vista linguistico: ancora oggi gli islandesi conservano il loro culto nei confronti degli elfi (o Álfar, esseri mitologici invisibili all’occhio umano, appartenenti alla tradizione norrena e scandinava). Nella maggior parte dei giardini delle case islandesi si possono trovare tre piccole casette pronte per ospitare tre figli di Eva, che, secondo la leggenda, furono trasformati in elfi e  resi invisibili alla madre da Dio dopo che ella cercò di nasconderglieli. Non è difficile che, in Islanda, prima di procedere nella costruzione di un edificio o di una strada vengano appellati dei sensitivi per chiedere agli elfi il permesso di costruire o, più raramente, domandare loro di trasferirsi in modo da non essere disturbati; le cause di malfunzionamento di macchinari edili durante la realizzazione di infrastrutture vengono spesso attribuite a elfi infastiditi. Nonostante attualmente la maggior parte dell’Islanda professi il cristianesimo luterano, secondo un sondaggio fatto dall’università di Reykjavík l’80% della popolazione islandese (300 mila abitanti) dichiara di credere negli elfi.

Traduzioni in lingua islandese

Con poco più di 300000 abitanti, l’islandese non rientra tra le 100 lingue più parlate al mondo. Inoltre, non essendo l’Islanda tra i Paesi UE (pur commerciando principalmente con i paesi SEE), la reperibilità di risorse per la traduzione di testi e i servizi di interpretariato in lingua islandese rappresenta una vera e propria sfida.

Pur trattandosi di un mercato esigente e, per certi versi, di nicchia, grazie alla sua vasta rete di collaboratori professionisti, SMG è in grado di fornire servizi di traduzione in lingua islandese certificati UNI EN 9001, UNI EN 15038 e ISO 17.100.

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